SMA: identificazione di nuovi biomarcatori specifici

GGP12116
ANALISI DI miRNA E DEL TRASCRITTOMA MUSCOLARE COME STRUMENTO PER L’IDENTIFICAZIONE DI BIOMARCATORI NELL’ATROFIA MUSCOLARE SPINALE

Durata: 2 anni
Budget: 313.400 euro
Coordinatore: Francesco Danilo Tiziano (1)
Partner
: Lucia Di Marcotullio (2)
(1) Istituto di Genetica Medica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
(2) Dipartimento di Medicina Molecolare, Università La Sapienza, Roma

L’atrofia muscolare spinale (o amiotrofia spinale, d’ora in poi SMA) è una malattia neuromuscolare dovuta all’assenza del gene SMN1. Essa è  caratterizzata da atrofia muscolare, provocata principalmente dalla degenerazione dei motoneuroni nel midollo spinale. Tuttavia numerosi dati sperimentali indicano che il muscolo scheletrico non sarebbe soltanto uno “spettatore innocente”, ma che possa contribuire anche a determinarne la patologia.

L’obiettivo del presente studio è di identificare nuovi biomarcatori, vale a dire molecole che possano essere misurate nei pazienti e che la loro presenza e quantità siano correlabili alla gravità della malattia.
Nel progetto, la presenza dei prodotti genici del gene SMN – i cosiddetti “trascritti” e alcuni dei loro elementi regolatori (miRNA) – saranno ricercati e misurati in campioni di muscolo scheletrico di persone con la SMA e i loro livelli confrontati con quelli di “campioni controllo”, provenienti cioè da preparati derivati da biopsie di pazienti con altre patologie neuromuscolari. Queste misure verranno condotte attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative che consentono di studiare il trascrittoma, cioè la totalità dei prodotti genici, i trascritti e i miRNA.
Una volta identificati i trascritti specifici – che differenzino cioè pazienti SMA dai controlli – verrà valutato se queste molecole possano essere misurate anche in campioni di sangue e siero, reclutando sessanta persone con SMA di tipo I, II o III e un numero simile di controlli su persone di età comparabile. I dati molecolari saranno correlati con la funzione clinica dei pazienti, valutata mediante scale motorie funzionali, tra cui la Scala Hammersmith.

L’identificazione di biomarcatori specifici è cruciale, poiché permetterebbe di misurare un parametro obiettivo correlabile con la situazione clinica dei pazienti, soprattutto in previsione di possibili sperimentazioni cliniche di approcci terapeutici.

Si ringraziano per le notizie fornite e per l’elaborazione del testo Renato La Cara e l’Ufficio Scientifico di Milano della Fondazione Telethon.

Testo redatto nell’agosto del 2012.

Per ulteriori dettagli o approfondimenti:

Coordinamento della Commissione Medico-Scientifica UILDM (referente: Crizia Narduzzo), c/o Direzione Nazionale UILDM, tel. 049/8021001, commissionemedica@uildm.it.

Data dell’ultimo aggiornamento: 15 novembre 2014.

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