Gigliola Serra

Il volontariato è nel mio DNA

Volontari si nasce o si diventa? Lo abbiamo chiesto a Gigliola Serra, presidente della Sezione UILDM di Sassari. Se dovessimo raccontare in una parola la sua esperienza, “responsabilità” è quella che più di tutte riassume il suo percorso di vita. Responsabilità nel suo ruolo di medico, responsabilità da volontaria UILDM e ora responsabilità come presidente di Sezione.

 

Come hai conosciuto UILDM?

Io lavoravo come neuropsichiatra infantile nell’Unità Operativa di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari. A noi si rivolgevano i ragazzi con malattie neuromuscolari. Tra questi Andrea e Giampietro, figli di Pinuccio Cau, fondatore nel 1975 della Sezione di Sassari.
Da sempre Pinuccio ci ha coinvolti nelle attività della Sezione e io, fin da subito, sono diventata socia UILDM. Mentre lavoravo ero una socia “poco attiva”, ma dal momento della pensione ho cominciato a dedicare tutto il mio tempo libero a UILDM.

 

Che cosa hai trovato nell’associazione?

Una realtà bella e ricca perché porta avanti attenzioni e principi fondamentali per la vita di ogni giorno: i diritti delle persone con disabilità, la lotta contro le barriere, i progetti di vita indipendente, il lavoro e lo studio.

 

Il volontariato ti ha cambiato?

Penso che volontari si nasca. Quando lavoravo come medico non mi limitavo a curare solo il paziente, ma seguivo con attenzione anche altri aspetti del suo benessere, non strettamente medico-sanitari. Credo sia qualcosa che è nella mia indole, nel mio DNA. Io sono una volontaria che in più ha la responsabilità dell’associazione: è un impegno importante perché insieme dobbiamo tracciare la strada che UILDM deve percorrere.

 

Quali sono gli obiettivi principali del tuo impegno?

Mi motiva molto portare avanti il progetto della Casa vacanze di Platamona e della sua spiaggia accessibile. Spero che il nostro lavoro sul turismo accessibile si possa allargare ad altri Comuni per diffondere sempre più il nostro messaggio di inclusione. Un altro obiettivo per noi essenziale è il coinvolgimento delle nuove generazioni nelle nostre attività. Abbiamo bisogno di giovani, di nuove visioni, di futuro.

 

Essere volontaria per te significa…

Fare per gli altri, dare agli altri, con la responsabilità di fare bene per gli altri.

 

Come descriveresti la Sezione UILDM di Sassari?

È una Sezione molto conosciuta nel territorio, la cui parola è molto ascoltata perché considerata seria e affidabile. Oltre ai soci con distrofia, la nostra Sezione si apre ad altre patologie e ad altre forme di disabilità. E lavora in rete con il territorio. Per esempio, io faccio parte del Comitato tecnico per la malattie rare e della Rete del cittadino informato per migliorare la presa in carico del paziente e l’umanizzazione degli ospedali.

 

Perché fare rete per le malattie neuromuscolari?

La rete in campo medico ci permette di fornire una migliore assistenza alle persone. In campo associativo ci dà una maggiore forza per spingere in campo politico e sociale.

 

Dal 7 al 13 ottobre torna la Settimana delle Sezioni UILDM. Sette giorni interamente dedicati alle 65 Sezioni locali di UILDM, l’occasione per conoscere più da vicino l’importante attività quotidiana che svolgono in favore delle persone con distrofia muscolare. Per conoscere le nostre storie continua a seguirci!

(ap)

 

 

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