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Anche la UILDM per un Welfare sostenibile, equo, universale e solidale

Logo CittadinanzattivaMartedì 2 dicembre, il Presidente nazionale UILDM Luigi Querini interverrà a Roma, presso la Biblioteca  Giovanni Spadolini del Senato della Repubblica (Sala degli Atti Parlamentari, Piazza Minerva, 38), alla presentazione del XIII Rapporto Nazionale sulle politiche della cronicità 2014, dal titolo Servizio Sanitario: Pubblico Accesso?, promosso da Cittadinanzattiva.

Il Rapporto sulle Politiche della Cronicità 2014 è il frutto di un lungo lavoro del CnAMC – Coordinamento delle Associazioni dei Malati Cronici, rete di Cittadinanzattiva di cui fa parte anche la UILDM, che infatti ha contribuito alla realizzazione del Rapporto – e si inserisce nel dibattito pubblico sulla sostenibilità del nostro sistema di Welfare (sanitario e sociale), «segnalando le carenze assistenziali che caratterizzano il Sistema Sanitario Nazionale e il sistema delle Politiche Sociali, e ospitando le richieste e le proposte delle organizzazioni aderenti per un Welfare sostenibile, equo, universale e solidale», dichiara Tonino Aceti, Responsabile del CnAMC e Coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato.

L’evento, che si svolgerà dalle ore 9 alle ore 13.30, sarà aperto dai saluti istituzionali e dalla presentazione ufficiale del XIII Rapporto a cura di Aceti e Maria Teresa Bressi (Responsabile Networking CnAMC), con la moderazione di Anna Lisa Mandorino (Vicesegretario Generale Cittadinanzattiva).

A seguire, avrà luogo una tavola rotonda alla quale parteciperà il Presidente nazionale UILDM Luigi Querini che si confronterà sui temi e le criticità emersi dal Rapporto insieme ad esperti e rappresentati delle istituzioni quali Raffaele Calabrò (XII Commissione Affari Sociali), Angela Ferracci (Presidente CIDO-Comitato Diritti Persone affette da Obesità e disturbi alimentari), Giovanni Monchiero (XII Commissione Affari Sociali), Simona Montilla (Centro Studi AIFA), Walter Ricciardi (Commissario straordinario ISS), Francesco Ripa di Meana (Presidente FIASO) e Annalisa Silvestro (XII Commissione Igiene e Sanità).

«Il Rapporto 2014, in particolare, mette in evidenza aspetti importanti tra cui la mancanza di continuità tra strutture ospedaliere e territorio, nel percorso assistenziale; forti difficoltà nell’accesso ai servizi e alle prestazioni; la scarsa attenzione alla prevenzione delle malattie croniche. In questo senso, l’incontro di presentazione offrirà l’occasione per comunicare le attività realizzate dalle diverse organizzazioni di persone affette da patologie croniche e/o rare, con l’obiettivo di promuovere il più ampio confronto tra cittadini, le stesse organizzazioni, le istituzioni e i professionisti del mondo socio-sanitario», conclude Tonino Aceti.

In attesa di leggere il XIII Rapporto 2014, quindi, riportiamo alcuni dati interessanti emersi dal XII Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità, dal titolo Permesso di cura, presentato nel 2013:

  • Sul piano sociosanitario, emerge una assistenza, soprattutto a livello di accesso ai farmaci, a macchia di leopardo, con regioni più avanti e altre che stentano a assicurare anche i LEA, mentre i tagli incidono maggiormente sull’assistenza domiciliare e sulla riabilitazione.
  • L’84% delle associazioni dichiara che i pazienti non riescono a conciliare l’orario di lavoro con le esigenze di cura ed assistenza.
  • Il 54% ritiene troppo pesante o oneroso il carico assistenziale non garantito dal SSN.
  • Calcolo delle spese annuali medie a carico del paziente.
  • Il 75% delle associazioni dichiara di aver ravvisato ritardi diagnostici nella propria patologia di riferimento.
  • Crescono le difficoltà per vedersi riconosciuti l’handicap grave (L. 104/92, +44% rispetto al 2011), il contrassegno per gli invalidi (+21%) e accesso riconoscimento invalidità (+16%).
  • Il 65% afferma che i propri associati sono costretti a sottoporsi a doppia visita di accertamento presso la ASL e l’INPS.
  • L’assistenza farmaceutica, quella protesica, così come l’assistenza domiciliare e la riabilitazione sono erogati a macchia di leopardo.
  • Percorsi diagnostici terapeutici e i registri di patologia sono poco diffusi e segnalati principalmente al Nord. (R.L.C.-C.N.)

[Fonte: Cittadinanzattiva]

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